Dopo aver studiato illustrazione allo IED ho capito che non ero destinato solo alle favole rosa e zuccherose.
Mi attiravano di più atmosfere oniriche, un po’ gotiche, e mondi sospesi tra sogno, magia e un filo d’ombra.
Mi piace ciò che non ha del tutto i piedi per terra:
la meraviglia, le leggende, i mondi segreti,
l’immaginazione che fa brillare gli occhi anche da adulti.
Negli anni ho sperimentato tanto:
digitale, pittorico, astratto, tecnica mista.
Ho guardato artisti che mi hanno fatto saltare dalla sedia,
come Mark Ryden e Benjamin Lacombe,
e li ho messi nel mio shaker personale insieme ai film che amavo da piccolo, alle fiabe, alle leggende e a tutto quello che accendeva la scintilla.
Col tempo, ho trovato il mio mondo:
figure delicate, luci morbide, atmosfere sospese.
Un po’ fiaba, un po’ mistero.
Un equilibrio tra dolcezza e ombra, come certe storie che non finiscono mai di crescere.
Oggi lavoro con vari materiali, tecniche miste e personaggi simbolici.
Le mie ultime opere, Akuma e Alice, sono la forma più matura del mio modo di illustrare:
un percorso, una scelta, un insieme di tutto ciò che ho amato, imparato, incontrato.
Disegno perché mi fa stare bene.
Per tenere viva quella parte di me che crede ancora nella magia.
Per dare forma a ciò che ho in testa,
ai silenzi pieni e alle emozioni gentili che non fanno rumore ma restano.
E Fritlex nasce anche così:
non solo borse, ma piccoli mondi da portare addosso.
Non solo accessori,
ma storie da vivere, toccare e sentire vicino.
L’illustrazione è un luogo dove entrare,
e portarsi via un pezzo di meraviglia.
Una selezione di opere, bozzetti, lavori in evoluzione.
Un viaggio dai primi disegni fatti allo IED
fino allo stile di oggi.
Se ogni tanto ti capita di guardare il mondo
e immaginare “qualcosa in più”…
allora sei già nel mio universo.
